Sono oltre 7.700 le aziende vitivinicole del Sud (Puglia, Campania, Calabria e Basilicata) che producono circa 1/4 del vino prodotto in Italia, con la Puglia che contribuisce per oltre il 20%, seconda solo alla Toscana (23%). Di nuovi scenari economici prospettati dal Covid e delle strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo del Sud si è parlato ieri nell’ambito del Forum delle Economie Digitale organizzato da UniCredit in collaborazione con Vitigno Italia. All’incontro, moderato da Giorgio dell’Orefice, Giornalista de “Il Sole 24 Ore”, ha partecipato anche Riccardo Ricci Curbastro, Presidente FEDERDOC. Durante la giornata, è stato presentato lo Studio sul settore vitivinicolo del Sud con focus sugli impatti del Covid-19 e sulle strategie di rilancio. Un territorio che mostra, tra l’altro, negli ultimi anni una crescita delle produzioni vinicole di qualità (che rappresentano oggi circa il 10% della produzione nazionale, per un valore pari a circa 500 milioni di euro) e della propensione all’export (+60% negli ultimi 5 anni). Nello scenario post-Covid risulterà fondamentale per la ripresa il ruolo delle Denominazioni del vino italiano. “La crescita registrata dalle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche del nostro Mezzogiorno d’Italia – ha sottolineato Riccardo Ricci Curbastro, Presidente FEDERDOC – attribuisce ai Consorzi di Tutela un ruolo determinante per la promozione della cultura del vino e del territorio. E’ quindi evidente che mai come in questo momento di estrema difficoltà il mondo consortile costituisca un fondamentale punto di riferimento e svolga un‘azione necessaria nel panorama delle Denominazioni, in grado di promuovere al meglio le nostre eccellenze vitivinicole, di proteggerle dalle numerose insidie che arrivano da più parti e di creare un fronte comune indispensabile per disegnare le strategie del prossimo futuro”.